Una Settimana Diversa e Particolare

[dropcap]U[/dropcap]na settimana particolare: breve acconto di ferie, prima delle vacanze al mare.

Ci voleva proprio! Tanto più che a casa si oscillava tra i 30 ed i 40 gradi.

Invece, su in collina dove ero io, i gradi erano di meno e, comunque era sempre sul ventilato, mai afoso.

Insomma, si stava bene.

La “casa parrocchiale”

Mi trovavo in una casa, ex casa parrocchiale, da tempo ristrutturata e messa a disposizione dalla Diocesi per soggiorni anche brevi: per attività giovanili e, nei mesi estivi, come soggiorno per anziani.

Viene sempre gestita da volontari che si occupano di tutto, proprio tutto: supervisione, programmazione, coordinamento, pasti, servizio cucina e ai tavoli, pulizie, intrattenimento. Tutto tutto.

La casa è dotata di ascensore e facilitazioni varie per disabili, logisticamente vicina a dove io abito.

Gli ospiti

Conoscevo molte delle persone che erano li perché tutte provenienti dalla stessa parrocchia, ed è stata una settimana “particolare”, specialmente perchè gli altri erano…un po’ più grandi di me.

Ci distingueva decisamente il colore dei capelli. Io qualche capello bianco ce l’ho già, ma è un colore non dominante. Ero quindi la più giovane, (ero là con la badante), ed ero un po’ la mascotte del gruppo.

Due le persone con le quali ho legato principalmente. E voglio fartele vedere. Gentili, carine, e voglia di parlare che a me non manca mai. Quindi…è stato facile legare. Una delle due di origine francese, l’altra veniva da Torino. Si avvicinavano  spesso alla mia sedia, e, con l’aiuto inevitabile della badante, si chiacchierava più che volentieri.

 

 

La persona più giovane, dopo me, sarà stata almeno sessantenne. Il record però spettava ad un arzillo 94nne che di tanto in tanto, anche lui, veniva a trovarmi. Eravamo una bella coppia: lui non sentiva, io non parlavo.

Ma il tutto era compensato dai sorrisi, dalla nostra reciproca disponibilità, e dalla presenza della mia badante. Infatti foglietti scritti per lui, e alfabeto per me hanno notevolmente agevolato la situazione.

Vita in collina

Uno spaccato di vita, in cui parola d’ordine era “collaborazione e aiuto reciproco, laddove necessario”.

Collaborazione l’un l’ altro quindi: chi può aiuta chi non riesce, e spira sempre aria di serenità. Conseguenza senz’altro di quell’atmosfera di volontariato di cui parlavo prima e che vale anche per gli ospiti, che contribuiscono all’andamento della casa come possono.

Tutto gratis? Non esattamente

Infatti il caffè della macchinetta, i servizi offerti, le cartoline, gli oggettini del mercatino della casa non sono mai prezzati, ma ciascuno contribuisce come può e come ritiene congruo lasciando una offerta in un apposito barilotto che troneggia all’ingresso, e che ha sempre egregiamente sopperito alle necessità della casa stessa. 

Una casa “aperta”

Lungo la strada passano diverse persone, giovani e meno giovani, abbigliamento e andatura da marciatori. Molti arrivano in bicicletta! Tanti infatti coloro che si cimentano in salite piuttosto ripide (coraggiosi!). E la casa è sempre aperta per tutti, a seconda delle necessità: una sedia per riposare, una bibita fresca, una merenda fuori programma, un po’ d’ombra, due chiacchiere o un bagno; e poi, un po’ ristorati, si riprende la strada.

Alla fine una settimana veloce, dove, a seconda dei caratteri, ci si può riposare, godere di tante belle passeggiate e di una bella visuale sulla campagna circostante, profumi e odori della campagna, o anche annoiare, perché no. Ci può stare. La noia, ben gestita, spesso equivale a riposo. Di sicuro si chiacchiera tanto, si mangia bene, si può camminare molto e si respira aria buona.

In sé e per sé, a parte una compagnia un po’ diversa con persone che mi coccolavano, la mia “settimana particolare” è stata abbastanza solita in un posto diverso ma più fresco, gradevole.

Data la vicinanza con la mia sede abituale, ho rivisto i miei lettori venuti in collina per leggere, ed altri amici che, venuti in visita, hanno anche respirato un po’ meglio per alcune ore.

Scontata la presenza, anche se non tutti i giorni, dei miei genitori. Hanno giustamente profittato della mia assenza per fare cose rimandate nel tempo.

Adesso sono in attesa della partenza per il mare. Farà ovviamente caldo, ma, pur sempre diverso. 

Anche tu, senz’altro, interromperai per un po’ il solito tran tran. Al rientro raccontami dove sei stato, cosa hai fatto etc. etc. Dirai che sono curiosa, vero? si lo so, è proprio così.

Aspetto quindi tue notizie, e intanto auguro buone vacanze a tutti!

Ciao

-Gin

L’Angolo del Sorriso

Al telefono, un tizio sconsolato:

• Pronto! Telefono Amico? Nella mia vita ho sbagliato tutto: studi, lavoro, amore, amicizie…
• Guardi, ha anche sbagliato numero!