Come Parlare se la Voce non c’è Piu’ a Causa della Sclerosi Multipla

Negli anni, la sclerosi multipla mi ha tolto la possibilità di usare tante cose: le gambe, le mani, la vista, la voce.

A tutto ho cercato di trovare una soluzione possibile. Certamente non è tutto così facile come potrebbe sembrare adesso, è frutto di una conquista, direi meglio di una grazia divina. Ma, in un qualche modo, sono riuscita a trovare delle alternative.

Senza Voce

Quando ho perso l’uso delle gambe, pensavo fosse un dramma, ma quando anche la voce è sparita, davvero mi è sembrata la fine del mondo. Io… io senza voce.

Io, la chiacchierona di casa. sclerosi-multipla-voce

Abbiamo cercato e provato sistemi alternativi di tipo elettronico, con l’aiuto del computer, di caschetti, e cose similari. Ma io non riuscivo a collaborare. E siccome nessuno di noi in casa vuol darla vinta alla sclerosi multipla, il mio papà è stato determinante nell’inventarsi un sistema che con me potesse funzionare, visto che gli occhi si aprono e si chiudono normalmente.

Certo bisogna guardarmi con attenzione, non si può parlare con me per telefono, perché io non parlo con la bocca, ma con gli occhi, che si chiudono per dire si, e restano aperti per dire no. Io a domanda rispondo. Questo vuol dire che è meglio porre le domande in un certo modo, che presuppongano in sostanza un si o un no.

Invece se si vuole fare una vera conversazione, allora ci si serve del mio linguaggio personale. Il mio interlocutore è invogliato nel tempo ad imparare una lingua in un certo qual modo “straniera”.

C’è chi impara il francese, oppure l’inglese o altro ancora, chi parla con me impara un linguaggio, a dire il vero un po’ particolare, ossia sillaberà lettera per lettera.

Il mio linguaggio personale

Ad esempio: devo dire CASA. In questo caso lui inizierà a dire A, poi B, poi C, e io batterò gli occhi alla C; poi di nuovo dirà A, e io batterò subito gli occhi.  Avremo quindi composto “CA” e proseguiremo così fino alla fine della parola e poi della frase.

Mettendo assieme tutte le lettere, con un po’ di pazienza e di attenzione (se non si perde il filo del discorso) si compongono parole e poi le frasi. Con un po’ di esercizio si diventa anche molto veloci. E’ un linguaggio mio personale che, forse, può essere utilizzato anche in casi diversi dal mio con persone che hanno difficoltà a parlare.

Il mio medico, gli amici, ovviamente i familiari, tutti coloro che per un motivo od un altro mi frequentano conoscono questo linguaggio un po’ speciale. Funziona egregiamente!, con un po’ di attenzione, ma soprattutto di buona volontà da parte di tutti.


IMPORTANTE!

Se vieni a conoscenza di nuovi metodi o tecnologie che aiutano a comunicare chi non può parlare (ad esempio: caschetti per la lettura del pensiero), segnalamelo scrivendo un commento sotto questo post.


Con affetto,

-Gin

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4 Responses

  1. veronica says:

    Ciao Gin! Sono Veronica, non so se ti ricordi di me ma da piccola venivo spesso a giocare con Eleonora e mi ricordo che giocavamo insieme in quelle occasioni nel bellissimo parco di casa vostra! Mi sono iscritta a questo bellissimo ed emozionante blog che mi ha fatto conoscere Alberto Alb. e adesso sto leggendo tutti i post arretrati!
    Sono appena tornata da un viaggio nei paesi del Nord (ricordo bene il tuo anno in Canada, avevo fatto anche io i colloquio con tua mamma per partire… ) e in una città danese ti ho pensato tanto! Siamo stati in una fiera delle tecnologie biomedicali e abbiamo avuto modo di testare uno strumento che secondo me farebbe proprio al caso tuo!! Si tratta di un piccolo iPad con il tracciamento dell’occhio: serve proprio per chi come te parla con gli occhi ! Praticamente una telecamera “vede” dove guardano i tuoi occhi sullo schermo, schermo nel quale, a seconda del caso, ci possono essere immagini che comunicano qualcosa (pagine a tema, il mangiare, il tempo libero, la salute ecc..) oppure le lettere dell’alfabeto. In questo modo il tablet legge quello che tu vuoi dire guardando le immagini o l’alfabeto. In pratica non è niente altro del metodo incredibile che tu usi già, solo “digitalizzato” per renderlo più’ veloce. Non so se la cosa può’ interessarti (e sono certa che forse la conosci già!!) ma nel caso ho preso tutte e informazioni, nome, chi lo produce ecc.. Per ora è tutto , un abbraccio! Veronica Spadoni

    • Gin says:

      Ciao Veronica.
      Si ricordo. I ricordi ci sono tutti. E grazie per avermi scritto e per quanto mi suggerisci.
      Sono in partenza, e se non ti spiace oramai riprenderei il discorso al rientro. Anni fa avevo fatto una prova del genere, ma non era andata a buon fine. Di sicuro oggi le tecniche sono migliori. Spero.
      Mi metto in contatto io al rientro. Grazie

  2. Anonymous says:

    ho scoperto che non so parlare risolvo con logopedia

    • Gin says:

      ciao. Grazie per quanto hai scritto.
      Si, conosco la logopedia e sono felice che tu ne tragga giovamento. Io, purtroppo non più. Ne ho fatta per anni.
      Ma oramai per colpa della sclerosi tante cose si sono bloccate.
      Un abbraccio

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