Ecco Cosa Imparare da Carote, Uova e Caffè

[dropcap]M[/dropcap]i è tornato di recente fra le mani un breve racconto
che ho trovato qualche tempo fa.

Il raffronto fra carota, uovo, caffè e la personalità dell’essere umano mi era piaciuto molto allora; e mi piace ancora adesso, motivo per cui ho pensato di proportelo. Spero tu condivida il mio parere e lo trovi interessante. ecco-cosa-imparare-da-caffè-2

C’era una volta…

”una ragazza che andò da sua madre e le disse che la sua vita era così difficile che non sapeva se sarebbe valsa la pena di continuare a viverla.

Desiderava abbandonare tutto, era stanca di combattere; le sembrava che non appena risolto un problema, subito ne emergeva  un altro”.

Allora la madre…

Ecco- cosa-imparare-da-carota…“la condusse in cucina, riempì tre pentole di acqua e le mise sul fuoco. Quando l’acqua bollì nella prima pentola mise delle carote, nella seconda delle uova, nella terza del caffè solubile.

Dopo venti minuti, spense il fuoco e mise su un piatto le carote, su un altro le uova, e infine il caffè in una tazza. Poi chiese alla figlia: “Cosa vedi?”

Carote, uova e caffè”: fu la risposta”.

Ma non basta guardare…

“La donna allora invitò la figlia a toccare le carote: erano molli! Le uova invece erano sode! Poi la invitò a gustare il caffè: risultò gradevole!

La figlia allora chiese alla madre: “Cosa intendi dirmi, Mamma?”

Adesso ti spiego…

“Sua madre le spiegò che ogni oggetto aveva dovuto fare i conti con l’acqua e la carota si era rammollita; l’uovo invece rassodato; il caffè, al contrario, aveva addirittura cambiato l’acqua.Ecco-cosa-imparare-da uova

E tu chi sei? Chiese alla figlia.

Quando le avversità bussano alla tua porta cosa rispondi?”

Sei come la carota che sembra forte ma nel dolore diventa molle? E poi si disfa perdendo ogni forza?

O come l’uovo tenero e malleabile che nelle avversità diventa duro e inflessibile?

O come il caffè che agisce sull’acqua cambiandola, cambiando la fonte del suo dolore? Non appena l’acqua diventa calda, rilascia la sua fragranza e il suo sapore”.

“Se sei come il chicco di caffè, diventerai migliore e, quando le cose volgono al peggio, cambierai il mondo attorno a te.””

La morale della favola è ovvia e aggiungere una sola parola non avrebbe alcun senso. Ma io adesso desidero solo tornare un attimo alla mia vita, alla mia esperienza personale, perché solo quando do il meglio di me io riesco a stare bene. E quando non indurisco il mio cuore, nè perdo la speranza (che non vuol dire illudermi), ma provo a tirare fuori un po’ di coraggio è solo allora che mi sembra di vivere appieno la mia vita attimo dopo attimo, per tutto quello che mi può dare.

Per me, il bicchiere deve sempre essere mezzo pieno. Io voglio essere come il caffè, non come la carota o l’uovo.

Cosa ne pensi di questa metafora? Trovi qualche spunto che possa essere utile anche nella tua vita?

Raccontamelo nei commenti qui sotto!

A presto,

-Gin

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27 Responses

  1. Paola Bazzaro says:

    Cara Ginevra, la tua newletter di oggi l’ho ricevuta proprio mentre sorseggiavo il mio caffè del mattino, quello che preferisco in assoluto! Così l’abbiamo bevuto insieme! La storia è meravigliosa…cercherò di farne tesoro per tutta la giornata, e se ci riesco anche di più! Grazie carissima Gin, un sorriso di sole a te in questo giorno speciale della Festa di tutte noi donne! Paola

    • Gin says:

      Che bello ricevere questa tua nota oggi, Festa della Donna. Hai ricevuto delle mimose, per caso? qualcuno se ne è ricordato?
      Per conto mio hanno un valore molto, ma molto relativo. Però i fiori contribuiscono alla bellezza che ci circonda, e, in ogni caso, a me fa sempre piacere riceverli. In uno dei brani riportati su questo sito, citavo una frase di Dostoievskji, che afferma: La bellezza salverà il mondo. Bella, no?

  2. ale says:

    Cara Gin , oggi mi sento un pò come l’uovo…..perchè è la festa della donna ma non c’è molto da festeggiare considerato ancora quanta strada dobbiamo fare e quanta diseguaglianza c’è tra uomini e donne in ogni ambito e il poco sostegno che lo Stato dà alle donne nell’accudimento di figli e parenti anziani…però cercherò con tutta me stessa di trasformarmi in caffè! un bacio ale

    • Gin says:

      Si, forza dai! caffè, sempre e solo caffè. Non posso dirti che sia sempre facile, ma se vuoi…Piccolo esercizio: fai un elenco di quanto noi donne abbiamo raggiunto rispetto ad una volta, e pensa a quello che tu puoi fare per il raggiungimento di altri traguardi. Allora, ne sono sicura, dimenticherai l’uovo, e coinvolgerai altri. Ciao.
      Grazie per la visita.

  3. rosanna says:

    Bella questa storia dalla metafora molto chiara che non ha bisogno di commenti. Io a ben pensarci voglio essere caffè anche perchè mi piace tanto.

    • Gin says:

      Ciao!
      Condivido appieno quello che hai scritto perché anche a me piace molto il caffè, ma…devo sempre contrattare per berlo…liquido. Eh si, forse sai o forse no, che io ho l’assoluto divieto di bere per bocca e quindi DEVO usare l’addensante che però ne mantiene il gusto. Meglio che niente! Tutto sommato mi va bene lo stesso!

  4. Roswitha ed Enza says:

    Cara Gin, credo che dovremmo tenere a mente sempre la morale di questa storia. Non ci si deve mai arrendere alle avversità! Mi è piaciuto leggerla anche perché amo il cibo 😉 un abbraccio forte!

  5. Anna Pozzi Sant'Elia says:

    Cara Gin, è una metafora davvero interessante, nella sua apparente semplicità.
    Anch’io vorrei sempre essere come il caffè, ma non sempre ci riesco. No, molle mai ( le carote lesse non mi piacciono nemmeno ), ma dura , qualche volta, sì, lo divento, quando mi serve una corazza per difendermi dai momenti difficili…
    Voglio anche dirti che ho preparato la torta al cioccolato. Era un po’ storterella, ma buonissima. La prossima volta andrà meglio. grazie della ricetta a te e alla tua carissima amica.
    Un abbraccio.

    Anna

    • Gin says:

      storterella ma buonissima. sono contenta. sei la prima che mi da il parere sulla mitica torta della mia amica. Anche l’altro giorno è passata e l’ha portata.
      Che goduria! Ciao

  6. Lucia says:

    bellissima metafora, grazie Gin perchè ci dai sempre spunti di riflessioni. un abbraccio

    • Gin says:

      ciao lucia.
      Mi è sempre piaciuto leggere, e ho sempre messo da parte le cose, i brani, i pensieri che per un motivo od un altro mi colpivano.
      Ogni tanto, come vedi, le ritrovo e mi inducono a pensare. Ciao

  7. Marco Tosi says:

    Bella storia!
    Penso che siamo tutti carote, uova e a volte caffé….
    E va bene così, siamo sempre noi stessi, comunque.
    Un bacione!
    marco

    • Gin says:

      Molto importante essere sempre noi stessi. cercando di dare il meglio di noi.
      Ciao. un abbraccio

  8. tina says:

    cara Gin tu riesci sempre a trovare,e farci vedere il lato positivo in tutte le occcasioni .I giorni che ci separano dal pellegrinaggio a Lourdes cominciano a diminuire , quindi arrivederci a presto……

  9. Sandra says:

    Lo avevo già letto…questo racconto e l’ho riletto con piacere…è bello e aiuta a riflettere…concordo con chi scrive che siamo tutti un po’ carote…è talvolta ci travestiamo da uova…per poi scoprire come si sta meglio ad essere caffè. ….facciamo un po’ quello che riusciamo. ..col sorriso e la volontà di essere il meglio di noi stessi. Ti saluto con affetto sandra

    • Gin says:

      hai ragione. Sono tre versioni di una stessa persona. Poi noi proviamo a dare il nostro meglio. Ciao

  10. Anonymous says:

    Ciao Gin, è così bello questo tuo racconto!! Questa riflessione sulle avversità (e cosa peggio dell’acqua bollente!) si aggiunge ai miei frequenti pensieri riguardo ai cambiamenti……piccoli o grandi che siano mi scompensano sempre e devo ancora imparare che solo attraverso essi noi cresciamo e quindi meglio non opporsi e non chiedersi tanti perché……accettiamo, ci pieghiamo un po’ e troviamo nuove strategie per sentirci di nuovo sereni!
    Quando non è la vita a portarmeli sono io a cercarli. Sai, mi sono licenziata e ho cambiato attività, mettendomi alla prova. Gestisco ora un BeB a Banchette. Ma poi anche questo non mi bastava, non era quello che pensavo e così sono ritornata a fare anche la biologa, questa volta nel ramo della nutrizione. Due lavori dunque……..che dici mi sono complicata la vita?!
    Tutta colpa della mia inquietudine e del mio coraggio (o incoscienza?!).
    Un bacio Gin
    Katia

    • Gin says:

      Non so se hai fatto bene o male. Di sicuro non sarà facile seguire due iniziative, ma…se entrambe ti danno soddisfazione e le segui con costanza al meglio delle tue capacità avrai buoni risultati. Di sicuro sei intraprendente. Auguri.

  11. Anonymous says:

    Cara Gin molto bella questa storiella. Certo a volte la vita ci porta a essere un po’ uova, un po’ carota e a volte anche caffè. Sta a noi cercare la giusta strada e valutare i nostri sentimenti e risentimenti e cercare il modo di gestirli in modo conveniente. Un grosso abbraccio.

    • Gin says:

      Ciao. Non sei l’unica ad aver “riletto” questa storia di un po’ di tempo fa. Si, dà da pensare. Se si vuole riflettere un po’, beninteso.

  12. Mariolina says:

    Racconto bellissimo e molto stimolante a dare il meglio di sé, io cerco sempre di essere caffè ma ogni tanto cado nelle carote e poi mi risolleva ma spesso é dura, comunque l’impegno di tutti dovrebbe essere per il caffè, speriamo di continuare a farcela fino alla fine. Grazie per questo importante spunto di riflessione bacioni a tutti Mariolina

  13. Mariolina says:

    Cara gin il tuo sorriso e i tuoi spunti di riflessione sono sempre di grande interesse e ci mostrano la tua forza interiore e la tua positività. Dovremmo cercare di essere sempre caffè e impegnarci al massimo per riuscirci, se qualche volta non riesce ci riproviamo. Grazie e buona continuazione di vacanza. A presto bacioni Mariolina

    • Gin says:

      Questa storia, che risale a un po’ di tempo fa, me la aveva letta Mamma e mi aveva catturato. Nella sua estrema semplicità ci dice che noi siamo un misto di tante cose, ed abbiamo un compito: cercare di migliorarci.

      Ciao. Sei ancora al mare?

  14. Anonymous says:

    Ciao GINEVRA penso che non sia un caso che io ti stia rispondendo dopo aver letto….. sono certo soltanto di una cosa….. che tu sia una forza ed io che ti penso credimi con tutto il mio cuore tutti i giorni,con il tuo sorriso ed i tuoi occhi pieni di luce, questa è la forza che ti”rubo”e continuerò sempre…. non ci sto tanto ,ti vedo. Alessandro

    • Gin says:

      Ciao. Grazie per tutto quello che hai scritto. Siete tutti voi che scrivete a contribuire alla mia forza.
      Ma voglio raccontarti come è nato questo post.

      Mi è sempre piaciuto il caffè: anche adesso che non posso né mangiare né bere e quindi…mi manca veramente. Ma…tiremm innanz (si scrive così, non lo so! ma si capisce il senso).
      Quindi quando, molto casualmente tempo fa Mamma mi ha letto questa storia, ho deciso che sarebbe stato l’argomento del post successivo. Secondo me ho fatto bene.

      Ciao. Buone Feste di cuore

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