In Vacanza con Cicale e Pini

[dropcap]C[/dropcap]iao a tutti. Grazie per avermi aspettata!

Siete tornati tutti? Mi siete mancati, per davvero. Come vi avevo promesso sono rientrata a fine agosto, e ho subito pensato a chi, da tempo ormai segue un po’ la mia vita. Sono contenta di essere a casa, di riviverne la quotidianità che dà sicurezza, stabilità, a volte monotonia, ma sono al contempo dispiaciuta perché il periodo delle vacanze ormai è andato e ho dovuto dire addio, anche per quest’anno, alle Cicale e ai Pini, e a tutto il resto.

Cicale? Si, proprio cicale. Mi hanno fatto compagnia per tutta l’estate. Ininterrottamente, giorno e notte (o almeno buona parte della notte).

Non si può proprio dire che sia un insetto bello da osservare (almeno a mio modo di vedere). Vi metto una foto cosi potete giudicare e dirmi poi cosa ne pensate.Mi sono sempre chiesta: ma quante mai ce ne saranno lassù sugli alberi! A giudicare dal rumore devono essere proprio tantissime! A giudicare dal rumore devono proprio essere tantissime!

Vita di una cicala

In tutti questi anni di mare mi sono veramente quasi  fatta una cultura su di loro. E’ un animale particolare (Ha una lunghissima vita prenatale, da uovo, sottoterra. Vita che può arrivare fino a 17 anni), e poi, una volta emerso, cambia pelle, si arrampica su per i tronchi di pino o di ulivo e “canta”. Beh, non è che sia esattamente un canto, si tratta di un suono emesso dai maschi come richiamo sessuale. E’ un suono continuo, incessante (o quasi) e, cosa stranissima, cominciano sempre tutti assieme e smettono sempre tutti assieme. La loro “vera” vita poi dura molto poco: lo spazio di una estate, il tempo della riproduzione.

In vacanza con cicale e pini

esemplare di cicala, mia fedele compagna questa estate

Ascoltandole, puoi liberamente seguire il corso dei tuoi pensieri, scrivere, leggere, fare salotto, lavorare senza che nulla ti distragga. In effetti ad un certo punto non le senti poi più e cominci a “sentirle” solo quando smettono.

Se vuoi dimenticarle per un po’ devi recarti in spiaggia. “Niente pini, niente canto”-

Gli amici “estivi”

Al mare ho rivisto le persone di sempre: l’amico dottore che, conoscendo il mio debole per gli elefanti ogni anno me ne regala uno (ne ho veramente tanti ormai e la Mamma dice che non sa più dove metterli. Dovranno traslocare, visto che lo spazio in cui sono, è diventato piuttosto angusto); e poi la vicina di casa, amante della cucina, che di tanto in tanto arriva con un piatto prelibato, un trancio di pizza, dei biscottini, piuttosto che altri dolcini gustosi appena sfornati;  l’amica di Bolzano che per due mesi cerca  al mare il calore di un clima per lei di solito inclemente, ma anche le piccole amiche della mia nipotina che vengono, soprattutto la sera,  e animano il giardino con i loro giri in bici (non sono ovviamente mancate piccole tragedie per qualche sbucciatura al ginocchio), oppure stanno con la massima tranquillità sedute attorno a un tavolo armate di album, fogli, pennarelli per dare libero sfogo alla loro creatività, aiutate a volte anche da lego e mattoncini vari. Abbiamo avuto un bel pò di piacevole movimento in casa questa estate!

Io ho approfittato della mia vacanza per uscire tutti i giorni, mattina o pomeriggio che fosse. Destinazione: una fra le tante gelaterie, il centro con i suoi negozi, la piadineria, la Santa Messa la domenica; qualche volta al mattino mi concedevo la colazione al bar, e poi ovviamente andavo si anche al mare, ma non poi cosi spesso.

Bellissimo entrare in acqua, …ma che fatica!

Se mi avete seguito finora, ricorderete certamente che non amo il mare in quanto acqua, ma piuttosto come vita libera, che mi consente maggiori possibilità di vita fuori casa, anche per un clima molto ma molto diverso da quello in cui di solito mi ritrovo a vivere.

Sono comunque entrata in acqua con la mia sedia galleggiante. Ho scelto sempre giornate splendide, il mare una tavola, di un bellissimo blu. Semplicemente invitante!

In effetti occorre proprio che lo sia perché il mio trasferimento dalla macchina alla sedia a rotelle e poi a quella che cammina tranquillamente sulla sabbia per poi anche galleggiare in acqua è estremamente faticoso sia per me che per chi mi aiuta, essendo le due sedie su due livelli completamente diversi; la sedia galleggiante poi ha la seduta veramente bassa per permettermi di toccare la sabbia e mettere i piedi in acqua.

Quindi se l’acqua non è proprio invitante rinunzio ad entrare risparmiando così una immane fatica a me ed al mio papà, sempre coadiuvato dalla badante. La mia mamma è esonerata da questi lavori pesanti. Lei non riesce più a sollevare neanche uno spillo!

Quest’anno nessuna trasferta (purtroppo) in uno dei tanti bellissimi luoghi nei dintorni. Troppo caldo, anche solo per pensare di mettersi in macchina (anche se con l’aria condizionata). Troppo, troppo!

Ma per me semplicemente vedere il mare,  non vederne la fine, spaziare a vista d’occhio fino all’orizzonte, osservare il lento movimento delle onde, e poi le barche e i surf che spesso veleggiavano tranquilli, incute un grande senso di riposo, di relax, di serenità. Che poi è quello che cerco e che mi piace!

E’ stata una bella vacanza. Come sempre del resto!

Adesso sono a casa. Le cicale mi hanno abbandonato, ma ho trovato alle finestre i calabroni, cui abbiamo subito dato battaglia. Abbiamo vinto noi!

Meglio le cicale!

Grazie per essere tornati a trovarmi. Vi aspettavo fiduciosa.

Raccontatemi della vostra estate. Fatemi sapere cosa avete fatto e se l’estate ha risposto alle vostre aspettative.

A presto!

Ciao.

-Gin

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