Pirandello, Chi era Costui?

Pirandello

[dropcap]C[/dropcap]redo che, parafrasando Alessandro Manzoni, potrei proprio pormi la domanda:

Pirandello, chi era costui?

Infatti i miei ricordi di liceale sono evanescenti. Non ricordo poi più di tanto.

Ti ricordi, vero, che ho compiuto 48 anni da poco?

E dire che per me Pirandello era praticamente uno di casa. Famiglia di origini agrigentine; nonno materno, paladino molto attivo della sua memoria.

Molto interessato alla promozione di tutto quanto potesse portare ad una sempre più vasta conoscenza dello scrittore e delle sue opere.

Pirandello detta a Pirandello

Attivissimo nel far si che la casa natale del Caos diventasse visitabile, piena di ricordi pirandelliani. Oggi Casa Museo aperta al pubblico.

Pirandello fu uno scrittore prolifico cui  nel 1934, venne assegnato il Premio Nobel per la letteratura.

Pirandello scrive

Insomma, forse io dovrei sapere, o ricordare, molte più cose di lui.

Adesso Leggo Pirandello

Invece, solo in questo periodo, ho cominciato a ri-scoprirlo per merito di una delle mie lettrici, che, una volta la settimana, mi dedica del tempo. Per il momento leggiamo le sue novelle, una la settimana. Fanno parte di un raccolta battezzata “Novelle per un anno“.

Luigi Pirandello era nato nel 1867, nella vecchia Agrigento (cioè Girgenti) in una località definita Caos”. Il padre vi aveva trasferito la famiglia per l’epidemia di colera che aveva colpito la zona nel giugno del 1867.

La mia lettrice è una amica agrigentina di mia mamma, che io conosco ma purtroppo non vedo da anni.

Conosce ed apprezza questo scrittore, di cui abbiamo per l’appunto cominciato a leggere le novelle, che hanno caratteristiche comuni: la brevità, la chiarezza, la ricchezza e la precisione dei particolari. E devo dire che sono letture che mi appassionano. 

Questo Pirandello mi piace veramente!

In poche pagine lui mette in evidenza situazioni, vizi e difetti dell’umanità e della società. Uno specchio di vita che mescola sempre aspetti comici e tragici, offrendo diversi spunti di riflessione.

Partiva spesso dalla sua realtà provinciale; ma poi ha sempre saputo trascenderla per farla diventare situazione universalmente valida.

Poco in effetti io so di tante delle sue opere, che spesso sono anche state trasferite sulla scena. Infatti, novelle a parte, Pirandello si impegnò molto nel teatro, e quindi tragedie, opere varie, e anche romanzi trasportabili per l’appunto sulla scena. Viene da alcuni definito “un regista mancato”.

Tutto sommato, confermo: lo conosco poco.

Ma mio nonno ieri, (e la mia lettrice oggi), mi parlano di un uomo dalla personalità complessa, imprevedibile, poco amante delle “regole”, scrutatore attento dell’animo umano e delle varie pieghe caratteriali degli individui.

Per lui la natura umana è un qualcosa di multiforme. Doveva essere, decisamente, un uomo interessante.

Diceva che tutti gli esseri umani indossano una maschera. Non sono mai quello che appaiono.

Pirandello maschere

Ciascuno di noi, dice Pirandello, indossa sempre una maschera

Il Pino di Pirandello al Caos

Oggi le ceneri riposano all’ombra del pino presente davanti alla casa natale del Caos, dove mi sono recata con il nonno e con i miei piedi, tanti ma tanti anni fa.

Aveva chiesto di essere cremato e le sue ceneri “sparse al vento“, cosa che la legge non consentiva.

In alternativa  chiedeva che l’urna  cineraria  fosse murata  “in  qualche   rozza  pietra nella campagna di Girgenti“. E così fu.

Dopo un pò di peripezie, pare! “Pirandelliano” anche nel suo dopo vita!

E la rozza pietra che lui voleva fu posizionata ai piedi del pino, presso il quale spesso si era seduto a riflettere, scrivere, pensare di fronte ad una splendida vista del mare, da lui definito africano.

Ciao. Mi auguro che questo Premio Nobel, di cui Agrigento va fiera, abbia trovato qualche altro estimatore, oltre me. Buona lettura!

Un abbraccio (sempre virtuale).

-Gin

L’angolo del Sorriso

Il direttore di un ospedale psichiatrico controlla periodicamente la situazione di ciascuno dei suoi pazienti.

Un giorno chiede ad uno di loro:

  • Giovanni, se tu non avessi le orecchie, cosa succederebbe?
  • Non riuscirei a vedere, dottore!
  • Pensaci bene, Giovanni! se non avessi le orecchie cosa succederebbe?
  • Dottore, non potrei vedere!
  • Per il momento sei un pò distratto. Rifletti bene, Giovanni! Pensa bene! Senza orecchie!
  • Gliel’ho già detto, dottore. Non riuscirei a vedere! Dove sistemo gli occhiali?

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10 Responses

  1. Giovanni Russo says:

    cara Gin, io sono siciliano , ma di Pirandello conosco poco. Ho letto qualche novella, ho visto al teatro qualche sua opera, ma nel complesso so molto poco. I miei studi di ragioneria e il momento degli stessi, non prevedevano argomenti su Pirandello. Devo però dire che andavo volentieri a teatro ed assistere ai suoi lavori. Sicuramente uno dei più importanti personaggi , di cultura, siciliani. Fai bene a seguire la tua fedele lettrice che, fra l’altro, riesce a spiegarti e commentare con grande preparazione e passione i lavori di Pirandello. Continua così.
    Un grande abbraccio. Gianni

    • Gin says:

      Devo dire che mi dispiace non aver iniziato prima. Poi, sono sicura, alcune cose mi piaceranno di più, altre di meno.
      Comunque sia, continuo. Ciao. Grazie per la tua visita

  2. Crissy says:

    Ciao Gin e grazie! Oggi anche io ho imparato qualcosa di più su Pirandello! 🙂

  3. Mariolina says:

    ciao gin
    bellissime come sempre queste tue riflessioni su Pirandello, autore splendido eclettico universalmente valido che non si può smettere mai di apprezzare e approfondire.Hai saputo cogliere bene i punti più interessanti della sua narrativa ed è bello da parte tua volere conoscere meglio chi un po’ fa in un certo qual modo parte della tua famiglia.
    con affetto a presto
    mariolina

  4. Lucia says:

    Grazie Gin, il tuo articolo ha risvegliato in me la voglia di leggere Pirandello… La cui scarsa conoscenza è legata solo alle letture scolastiche….. Lucia

  5. Marco Tosi says:

    Grazie Gin, interessante! Pirandello rimane spesso una lettura “obboligata” a scuola, cosa che a volte dissuade dal proseguire. Era uno di quegli autori che ti assegnavano per l’estate e poi ci dovevi scrivere una relazione. In realtà è molto bello e molto trasferibile a teatro.
    un abbraccio!
    Marco

    • Gin says:

      Infatti, la scuola che dovrebbe farti innamorare degli scrittori, a volte non ci riesce rendendoli obbligatori in maniera non sempre simpatica. Di recente qualcuno mi ha detto di avere letto, ed apprezzato, I Promessi sposi. Tutto, al completo. A scuola l’imposizione non le aveva permesso di gradirlo al meglio.
      Sì, Pirandello è acuto, arguto e interessante. Beh, il Nobel non si dà per niente. Giusto?
      Ciao

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