Come Recuperare la Pace e la Serenità del Cuore nonostante la Sclerosi Multipla

 

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Il mio primo pellegrinaggio a Lourdes.

[dropcap]C[/dropcap]amminavo ancora (oggi non più per via della sclerosi multipla) quando per la prima volta mi sono recata a Lourdes (Francia) in pellegrinaggio, con una associazione che opera a livello nazionale: l’UNITALSI.

Per la mia mamma, che me lo aveva proposto, non era la prima volta. Ricordo di avere inizialmente obiettato che non avevo molta voglia di tuffarmi in una realtà che mi avrebbe messo di fronte a tanta sofferenza, a tante sedie a rotelle e barelle. Poi ci ho ripensato e ho aderito all’iniziativa; e sono veramente contenta di averlo fatto.

Prima volta a Lourdes

Siamo così partite assieme per trascorrere là cinque giorni. E sono stati giorni pieni, intensi, ma non ho visto tutta la sofferenza che tanto temevo. Si certo, tante sedie e tante barelle, ma la serenità che sprizzava dagli occhi della maggior parte dei “malati” era veramente contagiosa.

Dopo la prima, la seconda e poi la terza e poi….

Come-ritrovare-la-serenità

Davanti alla Grotta

Da allora Lourdes è per me un appuntamento annuale irrinunciabile. Prima viaggiavo in un normale scompartimento, oggi viaggio nel cosiddetto “attrezzato” (treno o pullman che sia): invece dei sedili ci sono tante brandine. Il viaggio dura almeno dodici ore se si va in pullman, se si va in treno dura una eternità, perché a Ventimiglia finora ci hanno sempre fatto sostare circa 4 ore. Va a sapere perché!

Nell’attrezzato c’è tanto personale UNITALSI (tutti rigorosamente volontari, dal presidente in giù), sempre pronto a darti una mano quando ne hai bisogno. E’ una settimana serena e rasserenante. Si prega, si canta, si chiacchiera, si gironzola, ci si scambiano esperienze, si passeggia, si sta al sole come le lucertole, si fa una grande festa alla fine, prima di intraprendere la via del ritorno, si sta assieme. Chi ha uno spirito un po’ avventuroso, a volte, può  essere accontentato. Ricordo nel 2013 che il fiume Gave che scorre proprio davanti alla Grotta, straripò rendendo molto difficile la vita a quanti avevano compiti di coordinamento, di gestione malati e così via. Noi in sedia o allettati fummo immediatamente trasferiti in un’altra struttura e, per la mia esperienza personale, non soffrimmo alcun disagio. L’UNITALSI è molto efficiente e attenta a tutto!

Là si conoscono tantissime persone. Non sono solo i cattolici a recarsi a Lourdes, santuario mariano per antonomasia. Chiaramente prevalgono i cristiani, ma ho anche incontrato rappresentanti del mondo orientale. La preghiera arriva sempre, indipendentemente da dove parte.

Fra il personale ho conosciuto una signora, con la quale ho instaurato un rapporto molto profondo, che mi è sempre stata molto vicina, nonostante fosse residente a Torino. Purtroppo adesso non c’è più. Era giovane e mi manca tanto! Persona attenta, estroversa, divertente con la battuta sempre pronta per sdrammatizzare con un sorriso momenti di difficoltà. Nei miei confronti ha sempre dimostrato molto affetto, e compensava la sua completa inesperienza con i disabili con tanta attenzione, tanta buona volontà ed il perenne sorriso.

Il pellegrinaggio a Lourdes è ormai per me un momento molto atteso. E’ una settimana, in cui mi sento quasi autonoma, perché lontana dalla famiglia, fuori dal mio solito contesto. C’è quindi anche la sensazione della bella vacanza. E poi vado a trovare la Madonnina che sempre mi aspetta, e così facendo, “ricarico” anche le batterie per l’anno che seguirà. Io ho ribattezzato la Madonnina “Calamita” perché è lei che ogni anno mi attira, ed è lei poi che mi dà la forza per continuare il mio cammino quotidiano.

Mi ritrovo fra amici

L’essere andata per tanti anni consecutivi mi ha permesso di rapportarmi, di familiarizzare con tanti volontari del gruppo che ormai usano anche loro il mio linguaggio e che, una volta tornati a casa, continuo a vedere per festeggiare un compleanno, una nascita, per una pizza. Anche loro hanno imparato, oltre alla lingua per comunicare, a darmi da mangiare senza causare danni, a vestirmi e lavarmi senza farmi male.

Al ritorno io (e non solo io) sto sempre meglio. E non sto parlando del fisico, ma piuttosto dello spirito, del morale. Su di corda, affronto le difficoltà con maggiore energia e il supporto dei miei familiari fa il resto.

Quella di Lourdes è veramente una settimana particolare, che lascia il segno nel profondo del cuore perché riaccende, se mai si fosse sopita, la speranza e dà un senso ai vari avvenimenti della vita.

Ciao!

-Gin

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