La mia Oasi del Benessere: Lourdes

[dropcap]L[/dropcap]a parola “oasi” mi ha sempre portato a pensare a pace, riposo, recupero energie. Tradizionalmente è un luogo circondato dal silenzio del deserto, che spesso aiuta a trovare risposte a tante nostre domande. Io ho la mia oasi personale: Lourdes!

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Arrivata a Lourdes. Sono contenta!

La mia Oasi

Si, proprio il santuario mariano di Lourdes, in Francia, da dove sono rientrata solo pochi giorni fa.

Lourdes è situata nel dipartimento degli Alti Pirenei, molto vicina alla Spagna. Piccolo borgo che inizia ad essere conosciuto dopo le apparizioni mariane dell’11 febbraio 1858 alla quattordicenne Bernadette Soubirous. Senza mai smentirsi, a chi la interrogava in merito, parlava di una Signora vestita di bianco, con velo bianco, cintura blu ed una rosa gialla sui piedi.

Da allora il modesto villaggio è molto cambiato. Oggi è in grado di accogliere circa 6 milioni di pellegrini, che ogni anno si recano alla grotta delle apparizioni.

Unitalsi, sempre presente e attenta

Là ovviamente non sono mai da sola. La mia badante è con me, e siamo entrambe inserite nel programma dei pellegrinaggi Unitalsi.

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A passeggio con il presidente della sede locale Unitalsi.

Ma quante ruote!

Credo che in nessuna grande città tipo Milano o Roma circolino tante ruote, tanti veicoli, ma tutti rigorosamente ecologici, come a Lourdes. Sedie a rotelle, barelle, risciò (carrozzini con capote antipioggia e/o antivento) appositamente adibiti al trasporto di anziani e/o comunque persone con difficoltà motorie sono dappertutto. Questi risciò sono piuttosto voluminosi, pesanti, a volte difficoltosi nel superamento di alcune, anche se minime, salite o discese. In sintesi non sono facili da manovrare, anche perché da chi li guida dipende la sicurezza della persona trainata. Quindi, c’è un apposito servizio trasporti, ovviamente come tutto il resto, volontaristico che si occupa di tirarli o frenarli al momento opportuno.

 

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I Risciò di Lourdes

Vado già da tanti anni

La mia prima volta a Lourdes (camminavo ancora) temevo di non riuscire a superare (a livello emotivo) la vista di tante sedie a rotelle, barelle, ammalati di vario genere, di tutta una sofferenza che secondo me, mi avrebbe sovrastato.

Ma invece fu tutto molto semplice, perché la sofferenza (a dir il vero) ….non si vede.

Sprizza serenità dagli occhi degli ammalati, felici di essere là. La solitudine di cui alcuni malati/disabili spesso soffrono, a Lourdes si supera perché possono condividerla. Là la diversità è la regola ed abbatte così ogni problematica esistenziale che per alcuni nel tempo diventa insopportabile.

Forse questo è il vero, grande miracolo di Lourdes!

Sprizza dolcezza dagli occhi di chi aiuta e si presta con la massima semplicità e disponibilità a fare cose da cui normalmente è decisamente lontano. Sono tanti i volontari. Volontari nel senso più completo della parola, perché a loro carico, anche tutte le spese della trasferta.

Quante volte ho visto volontari, fisicamente evidentemente molto provati,

(le loro giornate sono lunghe, intense e spesso faticose),

ma… col sorriso e la felicità nello sguardo sempre presenti.

Sprizza senso di collaborazione da parte di tutti, anche del “normale” pellegrino venuto per fare una esperienza di fede. Magari poi si ritrova ad aiutare un suo simile e la sua esperienza personale di fede sarà così quella dell’aiuto al prossimo.

E’ tutto un mondo a parte ed è sempre pieno di persone, provenienti da tutto il mondo. Lo dicono i vestiti che si vedono in giro, le lingue che senti parlare, le lingue usate dai confessori nella zona apposita dedicata alle confessioni.

E non sono solo cattolici o comunque cristiani, ma ci sono anche degli atei, che vengono a volte per una loro personale esperienza, per curiosità, per accompagnare qualcuno. Oppure perché (magari in sedia o comunque con problemi di salute) si sono molto semplicisticamente sentiti dire da qualcuno: ma perché non vai a Lourdes?

Come se andare a Lourdes fosse sinonimo di guarigione fisica.

E’ sempre e solo la fede che può portare a volte ad una guarigione “inspiegabile” secondo i criteri scientifici del tempo e sono poi pochi i casi a oggi ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa (69 su 7000 casi valutati)

Io credo che il mio affrontare la vita serenamente senza rimpianti ma piuttosto guardando avanti, sia già una forma di guarigione. Certo, sono però senz’altro una persona fortunata, non sono sola: Famiglia e tanti amici accanto a me.”

Turismo religioso

Ho letto, sentito diverse critiche sull’aspetto commerciale della cittadina, che, chiaramente, vive del ”turismo religioso” che vi gravita.

Ma è pur vero che all’interno della zona santuario molto molto ampia, e tutta circoscritta da cancellate, non v’è nulla di tutto ciò. Negozi e negozietti, alberghi o bar o altro sono tutti rigorosamente tenuti al di fuori per garantire a ogni pellegrino il massimo della concentrazione.

Chiaramente chi vuole pregare non ha bisogno di andare fin là. Può tranquillamente pregare a casa sua. La preghiera trascende il luogo ed il momento, ed è aperta sempre a tutti in ogni luogo e in qualunque situazione. Ma il pregare assieme a tutti gli altri è veramente molto bello: una comunità che cammina assieme.

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Ultimo giorno, peccato!

Sei pullman

Eravamo in tanti anche quest’anno. Sei pullman provenienti dal torinese, due dei quali attrezzati per il trasporto di malati barellati. Abbiamo viaggiato di notte, ed impiegato quattordici ore. Per chi ha dormito (ad esempio la sottoscritta) non è stato davvero un viaggio stancante. Ma penso anche a chi ha vegliato, guardando noi.

Il clima, a ridosso delle Alpi, è sempre molto mutevole. E questa volta è stato semplicemente splendido. Meglio di cosi! Tutti i pellegrini si sono dichiarati veramente molto contenti delle cinque giornate trascorse ai piedi della grotta.

O in giro pregando, chiacchierando, o semplicemente socializzando.

Credo sia dovuto un grazie profondo a tutti i volontari dell’Unitalsi che si sono presi cura di noi sempre con …..”un sorriso”.

Lourdes in notturna

C’è un grande senso di pace! e tanto raccoglimento.

Ciao

-Gin

[ Foto credits: Unitalsi]

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11 Responses

  1. rosanna says:

    Come te, anche io che per la prima volta andavo a Lourdes temevo l’ impatto di carrozzine e malati di tutti i tipi ed

    ero preoccupata. Ma tutto è andato bene, non ho avuto i temuti attacchi di panico.

    E’ vero ti imbatti in gente che soffre ma dai loro volti traspira serenità e allora anche io mi sono sentita a mio a

    agio. Io non credo che ritornerò a Lourdes, ma auguro a te di tornarci ogni anno. Ciao Gin

  2. Sandra says:

    Ciao gin! Che bello leggerti. ..il tuo viaggio …una bella esperienza! Dalle tue parole traspare molta positività serenità. .momenti piacevoli di ritrovarsi con altri e con sé. Bello condividere questa tua esperienza :grazie! Un abbraccio Sandra

    • Gin says:

      Sai, sono sempre contenta (forse perché sono una gran chiacchierona) quando riesco a condividere con altri le mie esperienze. Per me è una bellissima sensazione.
      A presto.
      p.s. Sai mi sono beccata una bella bronchite: Passerà!

    • Gaetana says:

      Ciao Sandra.
      Trovo anche io che sia molto bello condividere con gli altri esperienze così belle e significative.
      Sai che Gin mi ha fatto venire voglia di andare a Lourdes? Credo che prima o poi andrò, anzi tornerò, perché ci sono stata tanti, veramente tanti, anni fa.

  3. Marco Tosi says:

    Ciao Gin,
    mi ha fatto piacere leggere questo post! 🙂
    Sei davvero una forza, e sai goderti questi momenti, così diversi.
    Qui a Roma piove tanto oggi e vedere le foto di te sotto il sole hanno riscaldato la stanza da cui scrivo.
    Ieri qui abbiamo tenuto un webseminar sulla scuola… ti lascio il link, se ti va di vederlo! 🙂
    Ehm…non sono propriamente un professionista del video, tienine conto….
    ciao!
    marco

    https://youtu.be/N8PzFKRC-0E

    • Gin says:

      Ciao. Ho subito cliccato (si fa per dire: ho chiesto a Mamma di farmi vedere) sul link di you tube. Grazie. Mi ha fatto molto piacere tornare con la mente ad un passato, ormai remoto, che a suo tempo mi ha dato molta gioia.
      Essere volontaria di Intercultura è stato non solo piacevole e arricchente, ma anche molto entusiasmante ed interessante.
      Ciao Marco. grazie per la tua visita!

  4. Lucia says:

    Ciao, hai davvero ragione, sono andata a Lourdes più volte e, ogni volta ho percepito, sia nei volontari che nelle persone con disabilità, la stessa sensazione di serenità e spiritualità di cui parli. un abbraccio Lucia

    • Gin says:

      Ciao Lucia, notare che le mie sensazioni sono condivise anche da altri non può che farmi piacere. Anche Rosanna dice più o meno la stessa cosa.
      Si, là si respira pace.
      Grazie per la tua visita. Un abbraccio

  5. Carmen DESTEFANO says:

    Ciao carissima Gin… Che piacere leggerti.. Ma ancora il poter condividere con te questa oasi di pace a Lourdes . Sono super felice di averti rivista e abbracciata dopo tanti anni!!!! Tvb.. È come promesso ci vedremo presto un grandissimo bacio Carmen

    • Gin says:

      Ha fatto molto piacere anche a me vederti dopo cosi tanto tempo. E spero veramente anche io di rivederti a breve Recupereremo un po’ il tempo perso.
      A presto, allora. Ti aspetto.

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